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Gronda di Genova
![](/documents/10279/51757222/globo_2x.webp/4a86641e-8b28-4755-4484-a0ef9c48fb08?t=1713800794615)
Tutela e recupero acque
390 pozzi e sorgenti monitorati, 100% acque trattate
Riutilizzo di quasi il 100% dei materiali di scavo
per la realizzazione della banchina dell’aeroporto
Riduzione rumore
9.8 km di barriere acustiche
Criteri premianti per utilizzo materiali green
(acciai e calcestruzzi)
L’infrastruttura sarà vista prevalentemente da chi la percorre, poichè l’81% circa del tracciato corre in galleria.
Nei tratti all’aperto il progetto tiene conto del territorio nella sua integrità: i versanti degradanti verso la costa, il rapporto delle nuove opere con quelle presenti nell’intorno, la vegetazione autoctona, la percezione di omogeneità e continuità del paesaggio.
L’obiettivo principale dello studio paesaggistico della Gronda è stato quello di verificare il rispetto dei vincoli di tutela presenti sul territorio e delle zone di pregio ambientale presenti nell’area di studio.
Nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sono state inoltre recepite le indicazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali atte a conferire un maggiore pregio architettonico a tutti gli elementi della nuova infrastruttura e soprattutto al disegno del ponti e dei viadotti che attraversano le valli.
![Valutazione di Impatto Ambientale](/documents/10279/51757222/ambiente-4_2x.webp/55bac792-a800-25b6-b06b-08ee26ecc78d?t=1713860183960)
![sistemazioni esterne alle aree di imbocco delle gallerie](/documents/10279/51757222/ambiente-5_2x.webp/5bf90e41-849d-c65d-3b10-4a34c637b08b?t=1713860271439)
Anche le sistemazioni esterne alle aree di imbocco delle gallerie sono state progettate nel rispetto delle raccomandazioni della Soprintendenza Paesaggistica che ha guidato i progettisti a ricercare soluzioni di rimodellamento ed inserimento ambientale adatte a ricostruire la naturalità e la continuità dei fronti collinari nei quali si inserisce l’infrastruttura autostradale.
Il progetto finale delle opere a verde, che prevede l’utilizzo di piante autoctone, integra e completa il progetto di inserimento paesaggistico di tutta l’opera.