Paesaggio

L’autostrada ha un impatto forte, a volte feroce, sul paesaggio. La notizia non è nuova, solo che da qualche tempo abbiamo strumenti e consapevolezza sufficienti per comprenderne le implicazioni e le conseguenze. Per questo “costruire l’autostrada” negli ultimi decenni vuol dire soprattutto prendersene cura, ammodernarla, renderla più efficiente e sicura.
È anche vero, però, che la convivenza avventurosa che c’è tra le nostre strade e il paesaggio italiano ha generato una sua estetica, potente e brutale a un tempo, che attrae e in qualche modo avvicina i cittadini del bel paese alle bellezze, appunto, del Paese.
Per testimoniare con uno sguardo “terzo” le componenti di questa particolare estetica del sublime, Iwan Baan ha volato in elicottero e scattato fotografie per settimane sopra i punti di confronto più interessanti tra la rete e i contesti che la accolgono, siano esse complicatissime morfologie urbane, come Genova, o tratti di wilderness altrimenti incontaminata negli angoli più remoti del Paese.
Iwan Baan
Iwan Baan compie un viaggio nel presente dell’infrastruttura: dall’area ligure al lago d’Iseo, per passare dal Veneto, scivolare lungo il versante adriatico, seguire i ponti sull’Appennino, e poi ancora verso sud, fino all’Irpinia.
Le fotografie aeree, riprese nel corso di più voli, restituiscono l’autostrada come una direttrice visiva e materiale intorno a cui nuovi e vecchi luoghi si addensano: un segno integrato nella stratificazione di elementi che compongono il paesaggio contemporaneo, allo stesso tempo famigliare e capace di restituire visioni inaspettate ed evocative.
Tra i principali fotografi a livello internazionale, Baan ha collaborato coni più importanti architetti, da Rem Koolhaas a Herzog & de Meuron, da Zaha Hadid a Toyo Ito. Dopo una formazione nell’ambito della fotografia documentaria, Baan approfondisce il suo interesse nei confronti della rappresentazione dello spazio architettonico, restituito come un organismo complesso inserito nel suo contesto.