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IL SERVIZIO D'EMERGENZA IN AUTOSTRADA DAL FURGONE FIAT ALL'ELISOCCORSO

Quello di Firenze si chiama Pegaso, come il mitico cavallo alato utilizzato da Zeus per trasportare le folgori sull'Olimpo. E come il suo omologo di Bologna, in caso di incidente è in grado di atterrare in pochi minuti direttamente in autostrada. Stiamo parlando dei due moderni elicotteri in dotazione all'organizzazione del soccorso sanitario 118 delle due città. Macchine sofisticate che rappresentano oggi l'ultimo tassello di una lunga storia di collaborazione tra mondo sanitario e concessionaria che ha origini lontane ed in una data ben precisa, il 23 marzo del 1960. Quel giorno a Milano in piazza del Duomo, alla presenza del cardinale Montini, il futuro Papa Paolo VI, Società Autostrade e Croce Rossa Italiana presentarono le nuove autoambulanze destinate al soccorso sanitario sull'autostrada del Sole. Si trattava di furgoni modello FIAT 1100 T. Una ventina. L'accordo con la Croce Rossa ne prevedeva la dislocazione presso i caselli d'ingresso dei tratti di autostrada fino a quel momento aperti al traffico. L'autostrada del Sole venne infatti completata solo quattro anni dopo, nel 1964. La dotazione dei FIAT 1100T era all'avanguardia. A bordo, contrariamente a quanto avveniva sulle ambulanze ordinarie dove sedevano ancora i barellieri, si trovava personale infermieristico e in alcuni casi perfino il medico. Il dottore aveva a disposizione una ricca strumentazione: impianto di ossigenoterapia, aspiratore autonomo, attrezzatura per la rianimazione. Mancava ovviamente il defibrillatore, la cui unità mobile non era stata ancora inventata. Tornando ai giorni d'oggi, la complessa macchina sanitaria attivata per assistere in Appennino i lavoratori impegnati nella realizzazione della variante di valico ha portato al rafforzamento di tutti i presìdi del 118 presenti sul territorio compreso tra Sasso Marconi e Calenzano. Con beneficio anche per le popolazioni locali che grazie ai finanziamenti di Autostrade per l'italia possono oggi contare su un numero maggiore di infermieri, medici, ambulanze e automediche che sono anche a loro disposizione in caso di necessità. Un servizio prezioso. Che a Pian del Voglio ha i volti rassicuranti di Tommaso Vecchiatini, Paolo Bellucci e Mauro Casarini (foto a fianco). Fanno parte del personale in forza al locale Punto di Primo Intervento e oltre ad effettuare l'assistenza sanitaria ai lavoratori della Variante di Valico effettuano interventi a domicilio e visite ambulatoriali. Il 118 di Pian del Voglio è stato inaugurato nel 2004 e gli ampi locali hanno sostituito la vecchia sede all'interno dell'area di servizio di Roncobilaccio fin dagli anni sessanta. Venne messa lì perché, grazie ad un sottovia ancora oggi esistente, in caso di necessità l'ambulanza poteva dirigersi indifferentemente sia verso nord sia verso sud senza dover uscire al casello. La competenza della Croce Rossa di Roncobilaccio arrivava fino a Barberino. In caso di incidente stradale sul tratto successivo, quello compreso tra Barberino e Firenze nord, interveniva una ambulanza da Firenze. Verso Bologna, c'era un Pronto Soccorso anche nell'Area di Servizio Cantagallo est (foto a fianco). A partire dagli anni settanta, si assistette in Italia al fenomeno della proliferazione, al fianco della Croce Rossa, di una miriade di enti gestiti da cooperative, Pubbliche Assistenze, associazioni che si occupavano di pronto soccorso sul territorio. Ma che disponevano ciascuna di un proprio numero telefonico. Nacque quindi l'esigenza di creare un coordinamento tra le forze in campo. Nel 1990, a Bologna, prima città in Italia, in occasione dei campionati mondiali di calcio venne sperimentato il 118 come numero di telefono unico per il pronto soccorso. Il capoluogo emiliano già da tempo era infatti impegnato nella ricerca di una proficua collaborazione tra le tante realtà presenti in ambito sanitario. L'esito fu positivo e dopo due anni, siamo nel 1992, il 118 venne esteso al resto del Paese. Cuore del servizio divenne la centrale operativa del 118. Presente nelle principali città, grazie a personale adeguatamente addestrato e al supporto di sistemi informativi geografici è oggi in grado di inviare sul luogo della chiamata la più vicina ambulanza in tempi brevissimi.

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